Le cosiddette “limitazioni qualitative” possono comportare un’incapacità (eventualmente temporanea) al lavoro del 100% nella professione d’origine, anche se la persona gode per il resto di buona salute. Ciò vale in particolare per i lavori pericolosi (ad es. con macchine o armi da fuoco), la sorveglianza di persone sottoposte a tutela, il lavoro notturno, il lavoro su scale e ponteggi, nonché in caso di necessità di idoneità alla guida, anche ad es. sui carrelli elevatori.
L’epilessia limita le possibilità professionali se durante un attacco si manifestano disturbi della coscienza, se si arriva alla perdita del controllo del comportamento (cadute, finire a terra), se si verifica un disturbo della motricità corporea o se si tiene un comportamento non adeguato.
In generale, la capacità di rendimento delle persone affette da epilessia ben controllata è appena compromessa, a prescindere dai pregiudizi che continuano a persistere ancora oggi. Dalle statistiche emerge che le assenze dal lavoro delle persone affette da epilessia non sono superiori a quelle degli altri lavoratori.
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