Le crisi epilettiche sono spesso drammatiche e hanno ripercussioni importanti sulla qualità di vita degli interessati. A causa della penuria di medicamenti e della pressione sui costi, gli attacchi potrebbero divenire sempre più frequenti, avverte la Lega svizzera contro l’epilessia.
Oltre 70’000-80’000 persone in Svizzera soffrono di epilessia. Grazie ai farmaci, circa due terzi possono vivere senza crisi per anni. Tuttavia, lo scorso maggio, l’indisponibilità di un certo medicamento ha provato incertezza tra le persone che soffrono di questo disturbo.
Ogni cambiamento di farmaco, anche contenente lo stesso principio attivo, aumenta il rischio di una nuova crisi epilettica, scrive in una nota odierna l’associazione. Ciò può condurre a ferimenti, insicurezza e isolamento, poiché a volta le persone interessate non sono più autorizzate a guidare e possono avere difficoltà a livello scolastico o professionale.
La Lega contro l’epilessia chiede all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) di inserire tutti gli anti-epilettici – o anti-convulsivanti – sulla Lista dei principi attivi con obbligo di notifica e la costituzione di riserve strategiche.
Inoltre, raccomanda alle persone epilettiche di accumulare riserve di farmaci per almeno un mese.
Tuttavia, la penuria di medicamenti non è l’unico problema. La maggiore pressione sui prezzi per passare a un farmaco più economico rischia di aumentare il rischio di crisi, anche se il principio attivo e il dosaggio delle nuove compresse sono identici. A seconda del produttore, infatti, i medicamenti possono contenere leganti, coloranti o altre sostanze. Ogni franco risparmiato, aggiunge l’organizzazione, potrebbe aumentare il rischio di nuove crisi.
(Keystone ATS)
Epilessia, il cambio di farmaco può essere rischioso (febbraio 2019)
Un altro studio sull’argomento
Presa di posizione della Lega contro l’Epilessia sui generici (2012)